Vorrei trovarti ancora lì
sul muro in sasso
dove sedevi a sera
le mani in grembo
raccolte a nido
e regalar sorrisi
al mio parlare.
Vorrei saperti
felice come allora
gli occhi rossi al pianto
un ricordo da stornare
alla colonna dei ricavi
e i tuoi capelli lisci
un orizzonte verticale
da accarezzare senza sforzo.
Si, vorrei
ma il mio guinzaglio
non comanda
l'aritmetica memoria dell'arte
così m'accontento
di girar casa
a notte
sfiorando mobili
e anticipando ostacoli
con traiettorie immaginarie
disegnate al buio.
Perchè so bene
la posizione delle cose.
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