domenica 22 aprile 2012

CLOSE TO THE EDGE

immagine di Roger Dean tratta dall'album "Yessongs"

Lente si alzano le nostalgie
inaspettate,
come nebbia di maggio
mosse a casaccio
nei nostri giorni confusi
da un Dio capriccioso
e beffardo.
Certo passeranno
anche stavolta
ad infoltire
la schiera dei “..io c’ero..”
appesi alla ragnatela dei ricordi.
Ma intanto è notte
tace l’anima
e tace anche Dio
che d’altra verità
non ascolta parole.

CI VORREBBE PIU' TALENTO


Ci vorrebbe più talento
e meno inchiostro alle mani
per liberarmi il  volto
dai giorni grigi di pioggia
che sento arrivare

Ci vorrebbe più pazienza
più di quella che mi tocca
per colorare d’arancio
ogni sasso, ogni singola pietra
del cammino che ho davanti

E forse basterebbe poco sole
e guerra ancora meno
per sentirsi una volta almeno vivi
e prigionieri di un sogno malandato
che però stenta a decollare


Basterebbe disciplina
mascherata da fede e devozione

e ci vorrebbe amore
quel po’ che serve da donare

e mi terrei l’amore
quello solo che saprei rubare


in fondo, credo,
basteresti tu
a farmi ritornare

SOTTO E SOPRA LE NUBI DEL GIORNO


Sotto e sopra queste nubi si vive
tanto basse che le puoi respirare
ma così alte che non le riesci a soffiare.
Ti ci tuffi e ricompari al di là delle cose
senza sapere come,
senza risposte,
solo un po’ più bagnato,
o appena più stanco
o forse distratto.

Da questo navigare inquieto
mi giunge ogni tanto un segno
una voce
un richiamo,
che d’altro non avverto bisogno.
E se mantengo saldo il comando
(o almeno così appare)
anche a questo lo devo,
giorno per giorno

Così ogni sera
mi ci corico accanto
a questa voce
che riesco ancora
a chiamare amore.
E nel buio le cerco la mano
per accompagnarla
o per farmi accompagnare
dove navigare nubi è semplice
ed impossibile è affondare.

LEI CHE CON ME SCRIVE IL TEMPO


C’era una volta
una pagina bianca
immacolata e pura

c’era poi
una penna colorata
nelle nostre mani
che credevamo ferme

scrivere e cancellare
scrivere e cancellare
c’è voluto poco tempo
per imparare
e tanto invece
per dopo
dimenticare

oggi,
tra le righe
e le rughe
celebriamo ancora
questo infinito nascondino

ed in fondo sappiamo bene
che si gioca
sempre e solo insieme
a scrivere e cancellare

RADICI


Si inventano anche favole notturne
o talvolta ci si allaccia le cinture
prima di partire per un nuovo amore

Si cura il viaggio come fosse oro zecchino
lucidando frasi ad effetto, saltando fossi
e consumando pasti frugali tra nubi e saette

Poi finalmente giunge il momento della verità
briciole sparse perdute nelle tasche
da raccattare in fretta prima della partenza

Vecchie rughe ed antichi ritorni si sdoppiano
come gramigna che seccherà al sole d’agosto,
senza morire, ma senza fiorire mai

SOLE DI MARZO


Sole di marzo,
scalda piano pietre
e capelli
nasconde l’inverno
e si pensa all’estate
camminare scalzi
su sabbie roventi,
feste notturne
di canti e di fuochi
promesse di candidi letti
e frescura sul volto
sole di marzo
sole di tutti
prendi i nostri volti stanchi
e portali via
E’ tempo di vivere ancora.

DI SOLE E DI ARIA

Di sole e di aria,

di sassi a inciampare
nascosti tra i fiori,

di trame impossibili
e bocconi avvelenati,

di magie assassine
ed antichi  medicamenti,

di lame affilate
puntate alle spalle della notte,

o calde coperte
ad avvolgere insonnie

infine e comunque
d’amore, ed amore una volta ancora

di tutto questo
e di tanto altro insieme
si scrive
senza sapere se il pubblico è attento
o se non ci resta che un sogno
un ultimo sogno
ancora da esplorare.

NE' ROSSO NE' GRIGIO

"No red no grey" - di Saverio Cristiani - biro colorate su cartoncino


Né rosso né grigio
non è un colore solo
il colore dell’amore

Né vetro né sole
a noi basta un solo sogno
per potere ripartire

Né terra né mare
ma chissà cos’ha in testa
chi viaggia per sognare

Né una né cento
le ho imparate tutte
le parole dell’amore

Né una né cento
le ho già bruciate tutte
le parole per parlare