martedì 22 maggio 2012

NOTTURNI I CANI

In lontananza abbaiano a chissà quale buio.
Nemici presunti o reazioni istintive, stanotte nemmeno una luna amica a chiarire, non un richiamo né una carezza in ricordo d’amore.
Così abbaiano lenti, latrando d’inerzia la notte, e come domande mal poste accavallano echi al silenzio. Asincroni, odiose le pause
Ma soprattutto a chiedersi cos’ha quel cane di un cane che non vuole dormire non resto che io, compagno al silenzio come d’arma la spalla.
Anche il mio è un abbaiare randagio, in questo buio che notte non sembra, in questa luce che cela le cose più che mostrarle per quello che sono.
Timido allora affaccio la mano alla finestra, e comincio così il mio latrato.

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